Italia officina d’Europa negli anni ’90 e oggi grande paese manifatturiero con preoccupanti segnali di deindustrializzazione: è la stessa parabola seguita dall’industria degli elettrodomestici che negli ultimi dieci anni è scivolata da una produzione di 30 milioni di pezzi a 15. Un crollo generato dalla crisi della vecchia Europa ma anche dall’emergere dei Paesi a basso costo del lavoro. In Italia la presenza storica negli elettrodomestici va ben oltre il gruppo delle famiglie Merloni, Fumagalli-Candy e il distretto produttivo marchigiano se si pensa alla forte presenza degli stabilimenti dell’americana Whirlpool e della svedese Electrolux. Tuttavia negli ultimi anni tutti hanno chiuso o trasferito stabilimenti all’estero e fatto ricorso a prepensionamenti e CIG.